giovedì 21 agosto 2025

RAHIMI Atiq (1962 - viv.)


Atiq Rahimi (Kabul, 26 febbraio 1962) è uno scrittore e regista cinematografico afgano naturalizzato francese. Figlio di un funzionario statale, nasce nel 1962 a Kabul e frequenta le scuole superiori al Liceo Esteqlal. Dopo l'invasione sovietica, Rahimi fugge dall'Afghanistan, trovando rifugio in Pakistan per un anno e quindi trasferendosi in Francia all'ottenimento dell'asilo politico. Completati i suoi studi alla Sorbona, Rahimi ha collaborato con una casa di produzione di Parigi, dove ha realizzato sette documentari per la televisione francese e numerosi spot pubblicitari.
A partire dalla fine degli anni '90, Rahimi si è cimentato con il suo primo progetto letterario. Il suo romanzo del 2000, Terra e cenere, scritto nella lingua persiana dell'Afghanistan, è diventato un immediato best seller in Europa ed in Sud America. L'adattamento cinematografico del romanzo, diretto dallo stesso Rahimi, ha vinto il Prix du Regard vers l'Avenir al Festival di Cannes 2004. Il film ha partecipato a 50 festival cinematografici, ottenendo 25 riconoscimenti compreso quello di Cannes ed il premio Golden Dhow per il miglior lungometraggio allo Zanzibar International Film Festival.
Nel novembre 2008, Rahimi ha vinto il più prestigioso premio letterario francese, il Premio Goncourt, con Pietra di pazienza, romanzo descritto come "sobrio e vivo" dal ministro francese della cultura Christine Albanel. Questo quarto libro di Rahimi, il primo scritto in francese, racconta la storia di una donna il cui marito è stato ferito in battaglia in un luogo che assomiglia all'Afghanistan ed ora giace paralizzato come una pietra.
Ritornato nel 2002 nel nativo Afghanistan, Rahimi collabora in qualità di consulente creativo senior con il Moby Group, il più importante gruppo editoriale del Paese. Rahimi, che si divide tra Kabul e Parigi, continua a lavorare in stretta collaborazione con Moby Group nella realizzazione di programmi per le sue produzioni e nello sviluppo e nella formazione di una nuova generazione di maestranze cinematografiche e di registi afghani.
Nel 2012 Rahimi ha scritto in collaborazione con Jean-Claude Carrière la sceneggiatura del film tratto da Pietra di pazienza, film di cui ha curato la regia, il cui titolo in italiano è Come pietra paziente.

Libri tradotti in italiano
Terra e cenere. Torino, Einaudi, 2010ì
Le mille case del sogno e del terrore. Torino, Einaudi, 2003ì
ìL'immagine del ritorno. Torino, Einaudi, 2004ì
Pietra di pazienza. Torino, Einaudi, 2009
Maledetto Dostoevskij. Torino, Einaudi, 2012.
Grammatica di un esilio. Udine, Bottega Errante Edizioni, 2018
I portatori d'acqua. Torino, Einaudi, 2020
Alice Rahimi e Atiq Rahimi, Se solo la notte, traduzione di Emanuelle Caillat, Torino, Einaudi, 2024

mercoledì 20 agosto 2025

MODIANO Patrick (1945 - viv.)

 


Jean Patrick Modiano 
(Boulogne-Billancourt, 30 luglio 1945 - foto di Renée Burri per Magnum Foto) è uno scrittore e sceneggiatore francese.
Nasce a Boulogne-Billancourt, città poco distante da Parigi, il 30 luglio del 1945, figlio di Albert Modiano, francese di origini ebraico-italiane, e di Louisa Colpijn, un'attrice belga di etnia fiamminga. Studia dapprima in Alta Savoia, poi al Liceo Henri-IV di Parigi; conosce Raymond Queneau, amico della madre, che gli darà anche delle lezioni individuali di geometria e con il quale entrerà anch'egli in amicizia.
Termina gli studi liceali ad Annecy, conseguendo il baccalauréat nel 1962, senza proseguire.
Introdotto dall'amico Queneau nel mondo letterario, conosce l'editore Gallimard e, nel 1967, scrive il suo primo romanzo La Place de l'Étoile, che viene pubblicato dallo stesso Gallimard; il romanzo gli vale il Premio Roger Nimier. È documentarista per Carlo Ponti e paroliere per Françoise Hardy. Nei suoi romanzi, per lo più ambientati nella Parigi occupata dai nazisti e costruiti intorno alla figura dello straniero, dell'esule, dell'ebreo, si intrecciano una vena disperata di ascendenza esistenzialista e il gusto della rievocazione. L'autore rievoca molto spesso, nei personaggi dei suoi romanzi, l'ambigua figura del padre, un ebreo sicuramente vittima del Nazismo, che però, arrestato nel 1943, si dimostrò pronto a tutto pur di sopravvivere (infatti, riuscì a sfuggire alla deportazione grazie a potenti amicizie collaborazioniste): una figura dalla duplice e ambigua identità, invischiata molto spesso in rapporti di complicità con i carnefici.
Nel 1978 il romanzo Rue des Boutiques Obscures (titolo che si riferisce a via delle Botteghe Oscure, di Roma, dove ha anche abitato), gli vale il Premio Goncourt. Nel 1996 riceve dal Ministero della Cultura francese il Grand Prix national des lettres. Nel 2000 l'Académie française gli conferisce il Grand Prix de littérature Paul Morand.
In Italia i primi libri dello scrittore appaiono presso la casa editrice Rusconi; Villa triste viene tradotto in italiano da Alfredo Cattabiani. Nel 2008 ha scritto la prefazione al diario di Hélène Berr e l'anno successivo a un'edizione del romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque.
Nel 2014 l'Accademia svedese gli ha assegnato il Premio Nobel per la letteratura, «per l'arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inesplicabili e scoperto il mondo della vita nel tempo dell'occupazione».


Romanzi
La Place de l'Étoile, Paris, Gallimard, 1968.
La Ronde de nuit, Paris, Gallimard, 1969.
Les Boulevards de ceinture, Paris, Gallimard, 1972 / I viali di circonvallazione, trad. di Annamarcella Falco Tedeschi, Milano, Rusconi, 1973; Milano, Bompiani, 2014
Villa triste, Paris, Gallimard, 1975 / Villa triste, trad. di Anna e Alfredo Cattabiani, Milano, Rusconi, 1976; Milano, Bompiani, 2014
Livret de famille, Paris, Gallimard, 1977.
Rue des Boutiques Obscures, Paris, Gallimard, 1978 / Via delle Botteghe Oscure, trad. di Giancarlo Buzzi, Milano, Rusconi, 1979; Milano, Bompiani, 2014
Memory Lane, 1980.
Une jeunesse, Paris, Gallimard, 1981.
De si braves garçons, Paris, Gallimard, 1982.
Quartier perdu, Paris, Gallimard, 1984.
Dimanches d'août, Paris, Gallimard, 1986 / Domeniche d'agosto, trad. di Leonella Prato Caruso, Feltrinelli, 1987
Remise de peine, Paris, Seuil, 1988 / Riduzione di pena, trad. di Maruzza Loria, con un'intervista all'Autore di Maryline Heck, Roma, Lantana, 2011
Vestiaire de l'enfance, Paris, Gallimard, 1989.
Voyage de noces, Paris, Gallimard, 1990 / Viaggio di nozze, trad. di Leonella Prato Caruso, Milano, Frassinelli, 1991
Fleurs de ruine, Paris, Seuil, 1991 / Fiori di rovina, trad. di Maruzza Loria, Roma, Lantana, 2012
Un cirque passe, Paris, Gallimard, 1992.
Chien de printemps, Paris, Seuil, 1993 / Primavera da cani, trad. di Maruzza Loria, Roma, Lantana, 2014
Du plus loin de l'oubli, Paris, Gallimard, 1996 / Dall'oblio più lontano, trad. di Emanuelle Caillat, Einaudi, 2017
Dora Bruder, Paris, Gallimard, 1997 / Dora Bruder, trad. di Francesco Bruno, Guanda, 1998, TEA, 2000
Des inconnues, Paris, Gallimard, 1999 / Sconosciute, trad. di Paola Gallo, Einaudi, 2000, 2014
La Petite Bijou, Paris, Gallimard, 2001 / Bijou, trad. di Irene Babboni, Einaudi, 2005
Accident nocturne, Paris, Gallimard, 2003 / Incidente notturno, trad. di Emanuelle Caillat, Einaudi, 2016
Un pedigree, Paris, Gallimard, 2005 / Un pedigree, trad. di Irene Babboni, Einaudi, 2006, Einaudi, 2014
Dans le café de la jeunesse perdue, Paris, Gallimard, 2007 / Nel caffè della gioventù perduta, trad. di Irene Babboni, Einaudi, 2010
L'Horizon, Paris, Gallimard, 2010 / L'orizzonte, trad. di Emanuelle Caillat, Einaudi, 2012
L'Herbe des nuits, Paris, Gallimard, 2012 / L'erba delle notti, trad. di Emanuelle Caillat, Einaudi, 2014
Pour que tu ne te perdes pas dans le quartier, 2014 / Perché tu non ti perda nel quartiere, trad. di Irene Babboni, Einaudi, 2015
Souvenirs dormants, Paris, Gallimard, 2017 / Ricordi dormienti, trad. di Emanuelle Caillat, Einaudi, 2018
Encre Sympathique, Paris, Gallimard, 2019 / Inchiostro simpatico, trad. Emanuelle Caillat, Einaudi, 2021
Chevreuse, Paris, Gallimard, 2021 / La strada per Chevreuse, trad. di Emanuelle Caillat, Einaudi, 2023
La danseuse, Paris, Gallimard, 2023.

Romanzi per ragazzi
Catherine Certitude (1988), con disegni di Jean-Jacques Sempé
Sogni senza occhiali, a cura di Jean-Jacques Sempè Fatucci O., trad. di Giulio Lughi, Collana Storie e Rime, Trieste, Einaudi Ragazzi, 1993
Caterina Certezza, trad. di Maria Vidale, Roma, Donzelli, 2014

Teatro
La Polka, 1974.
Poupée blonde, con disegni di Pierre Le-Tan, Paris, Seuil, 1992.
Nos debuts dans la vie, Paris, Gallimard, 2017.
Il nostro debutto nella vita, trad. di Emanuelle Caillat, Torino, Einaudi, 2020

martedì 19 agosto 2025

KADARE Ismail (1936 - 2024)

 

Ismail Kadare (Argirocastro, 28 gennaio 1936 – Tirana, 1º luglio 2024) è stato uno scrittore, poeta, saggista e sceneggiatore albanese.
Considerato uno dei più grandi scrittori albanesi, durante il regime comunista fu membro dell'Assemblea del Popolo per 12 anni (1970-1982) e vicepresidente del Fronte Democratico dell'Albania. Iniziò scrivendo poesie, ma fu la pubblicazione del suo primo romanzo, Il generale dell'armata morta, che ne fece la figura letteraria dominante in Albania e gli diede notorietà internazionale.
Kadare visse e pubblicò le sue opere in condizioni non paragonabili a quelle di altri paesi comunisti europei, dove comunque un certo livello di dissenso pubblico era tollerato, essendo la situazione in Albania simile a quella nella Corea del Nord o nell'Unione Sovietica degli anni Trenta sotto Stalin. Kadare nondimeno usò ogni occasione per attaccare il regime nelle sue opere per mezzo di allegorie politiche. Più romanzi di Kadare, come Concerto alla fine dell'inverno, Il mostro e Il palazzo dei sogni, sono stati banditi dallo stato.
Kadare nacque il 28 gennaio 1936 ad Argirocastro, città dell'Albania meridionale, dove trascorse l'infanzia e terminò la scuola superiore. In seguito si laureò nella Facoltà della Storia e Filologia presso l'Università di Tirana. Studiò per due anni letteratura mondiale all'Istituto Gor'kij a Mosca, ma fu costretto ad abbandonare a causa del rapporto diplomatico complicato con l'Unione Sovietica. Tornato in patria, iniziò la sua carriera come giornalista in una rivista nota nel paese come Drita ("Luce"); in breve tempo divenne noto e passò alla direzione della rivista Les letres albanaises.
Inizialmente si dedicò alla poesia, passione avuta fin dai tempi del liceo, pubblicando varie raccolte aventi successo. Nel 1963 scrisse il primo romanzo, Il generale dell'armata morta, il quale non solo risultò la sua opera principale, ma gli diede una spinta per occuparsi soprattutto di questo genere. Negli anni Settanta formò un trio con altri poeti albanesi, che elevarono in alto la poesia nel paese, ma limitandosi solo nella madre patria. Nel 1990 per esprimere pubblicamente a livello internazionale la propria disapprovazione nei confronti dell'immobilità della dirigenza comunista albanese, chiese e ottenne asilo politico in Francia, dove già in precedenza divenne noto anche come Ismail Kadaré.
L'opera letteraria dell'autore, che trascorse la sua vita divisa tra Tirana e Parigi, fu molto varia, ma i contributi maggiori furono nel campo della poesia e del romanzo. Considerato come uno dei più grandi scrittori e intellettuali europei del XX secolo fu, inoltre, un'autorevole voce universale contro il totalitarismo: «La letteratura autentica e le dittature sono incompatibili... lo scrittore è nemico naturale delle dittature


Opere
Raccolte di poesie
1954 - Le ispirazioni giovanili
1957 - I sogni...
1961 - Il mio secolo
1964 - Perché pensano queste montagne
1968 - Motivi di sole
1976 - Il tempo
2003 - Gocce di pioggia caddero sul vetro

Narrativa
1963 - Il generale dell'armata morta
1968 - Le nozze
1970 - I tamburi della pioggia
1971 - La città di pietra
1973 - L'inverno della grande solitudine
1977 - Le generazione degli Hankonati
1977 - L'emblema di un tempo
1978 - Il ponte a tre archi
1978 - La commissione delle feste
1978 - Il crepuscolo degli dei della steppa
1980 - Aprile spezzato
1980 - Chi ha riportato Doruntina?
1980 - Sangue freddo- raccolta di novelle
1981 - Il palazzo dei sogni
1985 - Chiaro di luna
1986 - L'anno avverso
1988 - Concerto alla fine dell'inverno
1990 - Il mostro
1991 - L'occhio del tiranno
1995 - La piramide
1996 - Spiritus
1996 - Le spiagge d'inverno
1999 - Tre canti funebri per il Kosovo
1999 - La fuga del migrante
1999 - Il furto del sonno reale
2001 - L'anello negli altigli
2001 - La città senza pubblicità
2005 - Freddi fiori d'aprile
2006 - Vita, avventure e morte di un attore
2007 - La figlia di Agamennone
2007 - L'aquila
2008 - Il Successore
2008 - La cena sbagliata
2009 - Un invito a cena di troppo
2009 - La provocazione
2009 - L'impedita - requiem per Linda B.
2010 - L'incidente
2015 - La bambola

Saggistica
1981 - Una cartella per Omero
1991 - Il peso della croce
1995 - Albania
1996 - Dialogo con Alain Bosquet
1997 - Il cugino degli angeli
1998 - La nazione albanese nell'entrar del terzo millennio
2000 - Tempi barbari
2006 - L'identità europea degli Albanesi
2006 - Amleto, il principe difficile
2007 - Dante, l'inevitabile
2008 - Eschilo il gran perdente
2018 - Kur sunduesit grinden

MAHFUZ Nagib (1911 - 2006)

 

Nagib Mahfuz  (Il Cairo, 11 dicembre 1911 – Il Cairo, 30 agosto 2006) è stato uno scrittore, giornalista e sceneggiatore egiziano.
Insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1988, Mahfuz diede forma ad una narrativa araba di portata universale. Al 2023, è stato l'unico egiziano ad essere insignito di tale premio.
Nato nel quartiere di Gamāliyya della capitale egiziana, proveniva da una famiglia piccolo-borghese. Si laureò in filosofia presso l'Università del Cairo (allora "Università chediviale Fuʾād I") e venne assunto nell'amministrazione pubblica.
Dopo aver esordito nel romanzo storico, seguendo la moda letteraria (ma dai profondi risvolti etico-filosofici) del cosiddetto "Faraonismo", Mahfuz subì l'influenza politica del grande pedagogo egiziano Salama Musa, un socialista vicino al pensiero del Fabianesimo e inaugurò il filone narrativo del realismo sociale, ambientando le sue opere nei luoghi più tradizionali del Cairo. A tal proposito vanno citati Khan el-Khalili (nome dell'antico bazar della città) e Zuqāq al-Midaq (il "Vicolo del mortaio", da cui prende il titolo un suo romanzo). Nel 1956 pubblicò il primo volume della trilogia: Bayn al-Qaṣrayn (Tra i due palazzi), Qaṣr al-Shawq (Il palazzo del desiderio) e al-Sukkariyya (nome di una strada del Cairo). Al 1959 risale Figli del nostro quartiere; al 1967 Mīrāmār. Nel 1975 pubblicò Storie del nostro quartiere, il suo romanzo più autobiografico.
Dal 1971 continuò la sua prolifica attività di scrittore e di editorialista del celebre quotidiano Al-’Ahrām.
Mahfuz scriveva di ciò che conosceva. In particolare storie ambientate al Cairo. Libri in grado di evocare, anche a grande distanza di tempo dall'epoca narrata, la medesima atmosfera che ancora oggi si assapora, rendendo così la sua opera sempre attuale.
Nagib Mahfuz ha vissuto nella zona di Khan el-Khalili, una delle più suggestive del Cairo dove si trovano bazar e mercati, dove turisti e gente locale si riversa in gran numero quotidianamente nella strada e nell'aria si sente quel particolare odore di spezie e caffè, che fanno da sfondo ideale ai suoi romanzi che in quel suq sono spesso ambientati.
Mahfuz ha scritto anche per il cinema, del quale egli ha detto: “Sono diventato un poeta, perché sono un impiegato”, come i personaggi del libro Il giorno in cui fu ucciso il leader, libro che scrisse nel 1985 ma che è stato tradotto in italiano solo nel 2005, ambientato nel 1981 quando il Presidente Anwar al-Sadat venne assassinato da parte di esponenti traditori dell'esercito.
Tra gli scritti per il cinema si ricordano: La battaglia di Tebe, Akhenaton e La maledizione di Cheope.
Mahfuz ha pubblicato una cinquantina di romanzi, tra cui la Trilogia del Cairo (1956-57), Il rione dei ragazzi (1959), a lungo censurato per blasfemia in Egitto, Il ladro e i cani (1961) e Il nostro quartiere. Nei suoi romanzi, egli descrive in maniera molto approfondita gli aspetti della vita popolare cairota. Gli unici romanzi non ambientati nella capitale egiziana sono Mīrāmār e La quaglia e l'autunno, testi incentrati su Alessandria d'Egitto.

Opere
Old Egypt (1932) مصر القديمة
Il brusio della follia (1938) همس الجنون
Lo scherzo dei destini (1939) عبث الأقدار
Rhadopis. La cortigiana del faraone (1943) رادوبيس
La battaglia di Tebe (Kifāḥ Tībe) (1944) كفاح طيبة
Per le strade del Cairo (Al-Qāhira al-jadīda) (1945) القاهرة الجديدة
Khan El-Khalili (1945) خان الخليلي
Vicolo del mortaio (Zuqāq al-Midaq) (1947) زقاق المدق
Il miraggio (al-Sarāb) (1948) السراب
Principio e fine (Bidāya wa nihāya) (1950) بداية ونهاية
Trilogia del Cairo (1956–57) الثلاثية
Tra i due palazzi (Bayn al-qaṣrayn, بين القصرين , 1956), trad. di Clelia Sarnelli Cerqua riveduta da Francesca Prevedello, Collezione Mediterranea, Milano, Crocetti, 2024,  [I ed., Napoli, Tullio Pironti Editore, ottobre 1989]
Il palazzo del desiderio (Qasr al-shawq, 1957, قصر الشوق), trad. di Bartolomeo Pirone, Roma, Tullio Pironti Editore, 1991, 
La via dello zucchero (al-Sukkariyya, 1957, السكرية), trad. di Clelia Sarnelli Cerqua, Roma, Tullio Pironti Editore, ottobre 1992
Il rione dei ragazzi (Awlād ḥāratnā) (1959) أولاد حارتنا
Il ladro e i cani (al-Liṣṣ wa al-kilāb) (1961) اللص والكلاب
Autunno egiziano (al-Summān wa al-kharīf) (1962) السمان والخريف
Il mondo di Dio (Dunyā Allāh) (1962) دنيا الله
Zaabalawi (1963)
La ricerca (1964) الطريق
Il mendico (al-Shaḥḥādh) (1965) الشحاذ
Chiacchiere sul Nilo (Tharthara fawq al-Nīl) (1966) ثرثرة فوق النيل
Miramar (1967) ميرامار
La taverna del gatto nero (Khammārat al-qiṭṭ al-aswad) (1969) خمارة القط الأسود
Storia senza inizio né fine (Ḥikāya bilā bidāya wa lā nihāya) (1971) حكاية بلا بداية ولا نهاية
La luna di miele (Shahr al-ʿasl) (1971) شهر العسل
Gli specchi (al-Marāyā) (1972) المرايا
Amore sotto la pioggia (al-Ḥubb taḥta al-maṭar) (1973) الحب تحت المطر
Il crimine (al-Jarīma) (1973) الجريمة
Il caffè degli intrighi o Karnak Café (Al-Karnak) (1974) الكرنك
Il nostro quartiere (Ḥikāyat ḥāritnā) (1975)
Vossignoria illustrissima (Ḥaḍrat al-muḥtaram) (1975) حضرة المحترم
Un uomo da rispettare (Hadrat al-muhtaram) (1975)
L'epopea dei Harafish (Malḥamat al-Harāfīsh) (1977) ملحمة الحرافيش
L'amore sopra il Plateau della Piramide (1979) الحب فوق هضبة الهرم
The Devil Preaches (1979) الشيطان يعظ
Il tempo dell'amore (ʿAsr al-ḥubb) (1980) عصر الحب
Notti delle mille e una notte (Laylā min layāli alf layla) (1981) ليالي ألف ليلة
Canto di nozze (Afraḥ al-qubba) (1981) أفراح القبة
One hour remains (1982) الباقي من الزمن ساعة
Il viaggio di Ibn Fattuma (Riḥlat Ibn Faṭṭūma) (1983) رحلة ابن فطومة
Akhenaton, il faraone eretico (al-ʿāysh fī l-ḥaqīqa) (1985) العائش فى الحقيقة
Il giorno in cui fu ucciso il Capo (Yawm maqtal al-zaʿīm) (1985) يوم مقتل الزعيم
Storia del mattino e della sera (1987) حديث الصباح والمساء
Echi di un'autobiografia (Aṣdāʾ min al-Sīra al-dhātiyya) (1994) أصداء من السيرة الذاتية
Sogni nel tempo della convalescenza (2004) أحلام فترة النقاهة
Il settimo cielo (Al-ḥubb fawqa hadabat al-ḥaram) (2005)
Nota: Talvolta la medesima opera è stata pubblicata in italiano da editori differenti con titoli diversi.


RAHIMI Atiq (1962 - viv.)

Atiq Rahimi  (Kabul, 26 febbraio 1962) è uno scrittore e regista cinematografico afgano naturalizzato francese. Figlio di un funzionario sta...